giovedì 16 settembre 2010

Scuole, simboli e Kacabonga

Costruire nuove scuole è possibile. È soltanto una questione di sponsor. Ma bisogna essere disposti ad accettare di tutto, com’è accaduto per la nuova scuola elementare di Adro (Brescia) dove sono stati sistemati ben 700 simboli del "Sole delle Alpi" vessillo dalla Lega Nord. Vicenda che "ha fatto scuola", infatti presto con questo innovativo sistema di impronta nazileghista ovunque si potranno costruire nuove strutture. Genitori e bambini saranno obbligati a scegliere tra scuole con "falce e martello" o con "fasci littori" o ancora con il logo della "squadra e del compasso" (simboli massonici tornati di moda e che ben si adeguano al contesto). Ogni scuola per scopi promozionali distribuirà gratuitamente album dove attaccare i propri simboli adesivi e realizzati dall’azienda "Grandi Figurine di Merda". Ogni istituto potrà elaborare per ogni anno scolastico un Piano per il diritto allo studio alienato nel tempo e nello spazio, nel rispetto della piena autonomia scolastica e delle specifiche forme di instabilità mentali. Si potranno, per esempio, insegnare storie fantastiche di popoli e nazioni che non sono mai esisti e che mai esisteranno. È in corso una grande rivoluzione che valorizzerà le peculiarità storiche e culturali di ogni quartiere, condominio e sottoscala. Per le classi superiori si organizzeranno viaggi didattici a Kacabonga, dove vive una tribù esperta di simbologia cavernicola che comunica emettendo rutti e scorregge di livello universitario. Ogni bambino potrà vivere la sua esperienza di folclore estremo e dire addio al superato sistema scolastico nazionale.



mercoledì 15 settembre 2010

La legittimità del male

È legittimo sparare sui pescherecci ma solo se a bordo ci sono clandestini. È legittimo prostituirsi per fare carriera e magari ottenere un seggio sicuro in Parlamento. È legittimo tappezzare una scuola con i simboli di un partito. È legittimo approvare leggi ad personam. È legittimo distruggere la Costituzione, offendere il Tricolore e le istituzioni repubblicane. È legittimo non elaborare un piano di risanamento economico e industriale. È legittimo abbandonare i terremotati dell’Abruzzo. È legittimo fare accordi con le organizzazioni criminali. È legittimo distruggere il sistema scolastico. È legittimo rubare il futuro dei nostri figli. È legittimo seminare odio e violenza. È legittimo essere spietati con i più deboli e fragilissimi con i potenti. È legittimo instaurare una teledemocrazia fondata sul conflitto di interessi. È legittimo fare fuori chiunque esprima un dissenso. È legittimo corrompere e intimidire. È legittimo utilizzare i soldi pubblici per gli affarracci privati della grande cricca. È legittimo tutto ciò, ma soltanto nei peggiori sistemi autoritari che nulla hanno a che fare con la Repubblica Democratica Italiana che deve essere difesa sempre e ad ogni costo.




lunedì 13 settembre 2010

In perfetta solitudine contro le mafie

Il 10 settembre 2010 nel porto di Acciaroli si sono svolti i funerali di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica ucciso dalla camorra con nove colpi di pistola perché aveva la schiena dritta e lottava per la legalità. In migliaia hanno partecipato alle esequie. In ogni angolo d'Italia molti cittadini onesti rispondendo all'appello dell'associazione antimafia Libera si sono fermati un attimo per onorarne la memoria. Tanti, forse troppi, hanno voluto esprimere con note ufficiali il proprio cordoglio, perfino chi è indifferente al diffondersi della criminalità organizzata, perfino chi sostiene che nel Nord Italia il problema non esiste.
Vassallo è stato trucidato come carne da macello dello Stato. Da distanza ravvicinata gli hanno sparato contro nove colpi di pistola di cui sette andati a segno. Era in strada da solo e senza via di scampo.
È morto un altro servitore dello Stato e oggi ne piangono la scomparsa anche i coccodrilli. L'impressione generale è che, come spesso accade nelle storie di mafia, il sindaco sia stato lasciato in uno stato di perfetta solitudine. Perfetta perché permette con estrema facilità ai killer prima di individuare il nemico e poi di decidere dove, come e quando strappargli la vita.
La perfetta solitudine che si leggeva negli occhi del magistrato Giovanni Falcone, il quale una volta disse che la mafia si può vincere "non pretendendo l’eroismo di inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori". Non schierando singoli individui ma una pluralità di soggetti forti che operano insieme mantenendo un costante rapporto con la società civile.
È questa la via maestra da intraprendere per debellare il cancro delle mafie e per continuare a sostenere tutte quelle iniziative che possono contribuire ad affermare ovunque la cultura della legalità. Occorre evitare che altri onesti servitori dello Stato si ritrovino ancora una volta in perfetta solitudine nel centro del mirino.



mercoledì 1 settembre 2010

Molto Vicino

Nel Paese di Molto Molto Vicino regnava una cricca ingorda, aggressiva e cafona. Non vi erano regole da rispettare per chi stava al potere. Il grande capo assoluto era un vecchio nano imbroglione che non riusciva più a controllare le sue pulsioni sessuali, tanto che un triste giorno introdusse anche lo ius primae noctis. La cricca era formata principalmente da criminali, corruttori e xenofobi il cui compito era quello di negare anche i più elementari diritti democratici, di rendere inebetiti i sudditi del Paese di Molto Molto Vicino. Non pochi uomini e donne erano perfino felici di vivere in un regime illiberale e violento. La cricca utilizzava mega schermi disseminati ovunque per trasmettere messaggi e programmi in grado di ridurre le capacità di pensiero, di analisi e di critica del popolo. Programmi basati su risse, sesso e brutalità. Un turbinio di culi, tette, sangue e turpiloqui. I pochi tentativi di resistenza venivano soffocati con facilità perché la cricca trovava sempre qualche oppositore disposto a vendersi per poche monete di latta o organizzava violente campagne denigratorie e di caccia per eliminare i contestatori più ostinati. Un giorno, però, nel Paese di Molto Molto Vicino accadde qualcosa di nuovo: una mutazione genetica che lentamente trasformò la popolazione. I mutanti manifestavano elevate capacità di pensiero e di critica, di lotta per affermare regole democratiche e liberali per tutti. La cricca non riuscì a frenare questa selezione naturale. I mutanti erano troppo resistenti ad ogni tentativo di corruzione e di sopruso. E così le specie moralmente deboli e nocive per il prossimo lentamente sparirono e nel Paese di Molto Molto Vicino tornò a splendere il sole.